domenica 18 settembre 2011

Il Kimono

Il termine kimono ,formato dalle parole' kiru'(indossare) e 'mono'(cosa), significa  letteralmente 'una cosa da indossare'.A partire dal 1880 circa questa parola designa l'unico abito tradizionale  giapponese salvatosi dalla modernizzazione,in contrapposizione allo youfuku,l'abito di tipo occidentale che a partire da quel periodo inizia a diffondersi in Giappone.

Il kimono non è certamente un abito  funzionale,al contrario è molto scomodo e costoso,l'esatto contrario di un abbigliamento adatto ad una donna moderna.Nonostante ciò,sono poche le donne giapponesi che non lo hanno mai indossato o sognato di farlo:il kimono non è un tipo di abbigliamento'morto',un costume tipico esibito per i turisti.

Ci sono scadenze precise in cui,per un giapponese,si impone l'uso del kimono:la presentazione al tempio,i matrimoni,i funerali e la morte.
Il tutto è codificato da una serie di regole numerose e molto precise:è molto facile sbagliare oggi che il kimono non è più un oggetto di uso quotidiano.
In ogni civiltà,oltre le necessità concrete,l'abbigliamento supporta un apparato simbolico,ma questo in Giappone è evitenziato ancora di più dalla separazione netta tra kimono e youfuku,duè realtà rigidamente distinte.
In questa netta  divisione,gli abiti tradizionali di tipo giapponese che si sono salvati dall'occidentalizzazione sono stati quelli da cerimonia:perciò il kimono diventa un veicolo di stabilità sociale,un simbolo vivo e concreto del nazionalismo giapponese.


Vari tipi di kimono,ognuno adatto a una diversa situazione.

Sicuramente,oggi ben poche persone possiedono tanti kimono quanti ne sono richiesti dal galateo.
A parte casi particolari dei kimono per matrimoni e funerali,non si può non prescindere dall'età di chi indossa il kimono e dalla stagione in cui lo si indossa.
Le ragazze giovani possono usare colori vivaci,che per le donne più anziane sono proibiti;in primavera nel disegno del kimono i fiori di ciliegio devono essere presenti,in inverno il kimono assume sfumature più scure e possono esservi disegni di pini e bambù.
Un'altra regola che non può essere ignorata riguarda la lunghezza delle maniche:per le donne nubili possono raggiungere la caviglia(il kimono di questo tipo si chiama furisode),mentre sono di lunghezza normale per le donne sposate.


Furisode
Un particolare che impedisce di avere tanti kimono quanti ne sarebbero richiesti dall'etichetta è sicuramente il costo proibitivo.Per un kimono completo di tutti gli accessori(obi ,scarpe ,borsetta..)il costo puo' superare i diecimila euro.
In ogni grande centro commerciale in Giappone c'è un settore dedicato ai kimono ma,visti i prezzi e la crisi,vi sono ben pochi clienti.Hanno molto successo invece i negozi di kimono usati:dagli anni venti ad oggi la moda  non è cambiata,e qui si possono acquistare kimono in buone condizioni a prezzi molto accessibili.



Negozio di kimono usati

      L'unico problema per quanto riguarda l'acquisto di un kimono usato,soprattutto per uno straniero, può essere la misura:molti kimono in vendita qui risalgono agli anni cinquanta,in cui  l'altezza media  delle donne giapponesi era inferiore a quella odierna:per me(sono alta 1.70)è stato impossibile trovare un kimono usato  che mi andasse bene.

Un altro metodo per evitare di spendere molti soldi in un kimono può essere quello di andare in un negozio che affitta abiti tradizionali:in questo caso possono bastare 3000 euro,e in questa cifra è compreso anche il parrucchiere:il kimono richiede un'acconciatura elaborata.



Acconciatura di una maiko
Uno dei motivi per cui è necessaria è che in questo modo può manifestarsi tutta l'erotismo  insito nel kimono,che emerge particolarmente nelle maiko e nelle geisha:ciò che è importante è lasciare scoperta la nuca.
Pochi centimetri di pelle bianca in contrasto col nero dei capelli,ma che in Giappone hanno una valenza fortemente erotica.

Nessun commento:

Posta un commento