venerdì 2 settembre 2011

Il Padiglione d'Oro.


                                                                        
E' l'attrazione turistica giapponese più conosciuta dopo il monte Fuji.
Il Kinkaku-ji,più noto come Padiglione d'Oro,si trova a Kyoto,affacciato sulla riva del piccolo lago Kyoko.
Costruito alla fine del XIV secolo dallo shogun Yoshimitsu Ashikaga,venne conosciuto in seguito come Padiglione d'Oro dato che gli interni del terzo piano,così come l'esterno,erano rivestiti di lamine d'oro.
Simbolo del potere politico dello shogun,edificato in conformità alla descrizione del Paradiso Occidentale del Buddha Amida,sembra eretto per suggerire la possibile realizzazione del paradiso sulla terra.
Agli occhi dei turisti occidentali è la rappresentazione perfetta dell'architettura giapponese,in realtà è una mescolanza di elementi archittettonici cinesi e giapponesi.
Dopo la morte dello shogun Yoshimitsu,la villa che ospitava il padiglione fu convertita in tempio buddista.


Come molti altri monumenti giapponesi,distrutti durante la Seconda Guerra Mondiale dai bombardamenti incendiari americani,è una ricostruzione,non un edificio originale.
Anche il Padiglione fu  completamente distrutto da un incendio,ma nel 1950,appiccato da un novizio  del tempio con problemi mentali.

Il Kinkaku-ji dopo l'incendio del 1950.
                                                                              


A questo fatto di cronaca si ispirò Yukio Mishima per il suo romanzo Il Padiglione d'oro del 1956.Per documentarsi prima della stesura del romanzo,Mishima raccolse tutte le informazioni possibili,recandosi addirittura in carcere dal monaco piromane.


Yukio Mishima.
Tra le varie motivazioni del colpevole,tra le quali pare rientrassero l'ambizione frustrata e il rancore,Mishima non ne considera che una:l'odio per il Bello,l'esasperazione di fronte a quel gioiello troppo celebrato che è il Padiglione d'Oro,immutabile e fermo nella sua perfezione.
L'ambivalenza del novizio nei confronti del Kinkaku-ji ne fa inoltre un'allegoria:la critica europea vi ha visto il simbolo del corpo,cui Mishima accorda un valore,supremo,proprio perché distruttibile,e forse soprattutto a condizione di distruggerlo con le proprie mani.

Il Padiglione che vediamo oggi,su cui svetta un pinnacolo a forma di fenice dorata,l'uccello mitologico che risorge dalle proprie ceneri,è dunque una replica del precedente edificio,la cui ricostruzione è iniziata nel 1955.Il restauro è stati completato nel 1987 con una copertura esterna in lamina d'oro.



Il Kinkaku-ji oggi.

Il risultato è spettacolare,ma,a detta di molti,poco giapponese.Per capire questo punto di vista ,bisogna tenere in considerazione i particolari canoni estetici giapponesi,in particolare l'idea di sabi,derivante direttamente dai principi zen.

Il Padiglione d'oro nel 1905 circa.

Il concetto di sabi si riferisce in particolare ai cambiamenti prodotti naturalmente dal tempo sugli oggetti,che conferisce  loro una bellezza vissuta.
Ma d'altronde,il Padiglione ha solo 24 anni:è normale che sembri più 'nuovo'rispetto al suo predecessore,esistito per molti secoli.

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