venerdì 29 giugno 2012

Sotto il vulcano .


Nei giorni limpidi il cono perfetto del monte Fujisan,simbolo per eccellenza del Giappone,può essere ammirato anche da Tokyo,alle spalle dei grattacieli del quartiere di Shinjuko.
La sua popolarità supera  ampiamente quella dei giardini di Kyoto,del Buddha di Kamakura,dei samurai e delle geishe,e lo si trova ovunque,dalle copertine delle guide di viaggio alle t-shirt vendute ai turisti.


Il vulcano,alto 3.776 metri,continua ad essere considerato sacro da moltissimi giapponesi,anche se in realtà non lo è più, e gli shintoisti ritengono doveroso compiere almeno una volta nella vita un pellegrinaggio sino alla sua cima.
Per secoli la bellezza di questo monte ha ispirato poeti e artisti.
Impossibile non menzionare Katsushika Hokusai,con la sua celebre serie delle 'Trentasei vedute del monte Fuji'.


Le'Trentasei vedute' sono  un affresco dei paesaggi e delle scene di vita quotidiana ai piedi della montagna,con immagini  celebri come 'Sotto l'onda al largo di Kanazawa'(sopra) o come 'Asakusa Honganji temple in the Eastern capital'(sotto).




In breve tempo queste vedute divennero souvenirs molto richiesti dai pellegrini che si cimentavano nella scalata del Fuji.
Oltre a quelle di Hokusai,sono altrettanto celebri le immagini di Utagawa Hiroshige:nella sua serie di immagini dedicate alle stazioni di posta del Tokaido(l'antica strada che collegava Edo con Tokyo),
in cui il Fuji per un tratto fa da sfondo.


Il monte Fuji è anche diventato soggetto d'elezione del fotografo Ohyama Yukio(sopra un suo scatto),che per scattare fotografie al vulcano da ogni possibile angolazione si è trasferito nel villaggio di Oshino che sorge ai suoi piedi.
Per cogliere effetti di luce particolari o passaggi di nuvole,spesso il fotografo rimase per giorni all'addiaccio:le immagini più rare sono quelle del solstizio d'inverno,quando il  sole sorge nel centro esatto del cratere(foto sotto).



Il vulcano,coperto di cedri,pini e cipressi fino all'altezza di 2700 metri,è solcato da sentieri che arrivano sino alla sua cima:l'ascesa fino alla cima è consentita dal primo di luglio sino alla fine di agosto,quando le pendici del Fuji iniziano a ricoprirsi di neve.
A diversi livelli vi sono rifugi e dormitori,in cui spesso le persone sostano in modo da trovarsi sulla cima all'alba.
Sul bordo del cratere la folla si  accalca per compiere il giro delle 8 creste(dake)o raggiungere l'ossevatorio metereologico di Ken-ga-mine a quota 3776 metri,punto più alto di tutto il Giappone.


Fino al 1872 la salita era proibita alle donne,la prima a compierla(travestita da uomo)fu Tatsu Takayama nel 1932.Il primo straniero a raggiungere la cima del vulcano fu l'ambasciatore britannico Sir Rutherford Alcock nel 1860,impresa malvista dalle autorità giapponesi che la consideravano un sacrilegio.
La scalata,anche se è più semplice di quel che si possa immaginare,nasconde alcuni pericoli,come la mancanza di appigli nella parte superiore del percorso,lo sbalzo termico tra la base e la cima(sino a 20 gradi), e il mal di montagna che spesso assale gli scalatori.


Per i giapponesi più anziani,scalare il vulcano equivale ad un pellegrinaggio alla Mecca;e molti si mettono in cammino anche a 100 anni.
Nel tempio shintoista Sengen Jinja di Fujiyoshida,in cui con una funzione solenne si inaugura ufficialmente la stagione delle scalate,un tabellone elenca tutti i nomi degli scalatori over 75.

Uno dei posti più tristemente famosi legati al monte Fuji è la foresta  sacra di Aokigahara,detta anche la foresta dei suicidi.Infatti questo posto detiene il record dei suicidi dopo il Golden Gate di San Francisco,e per questo motivo è sconsigliabile fare ricerche di immagini in internet su questo luogo,per evitare di trovarsi davanti a fotografie  troppo dure.
Qui i gps non funzionano,e spesso chi vi si addentra spesso si cautela con un filo,oppure marcando il proprio cammino per essere sicuro di ritrovare la via d'uscita.
Solo nel secolo scorso le famiglie povere vi abbandonavano bambini e vecchi che non erano in grado di accudire,
e nel corso degli anni attorno a questa foresta si sono generate le leggende più fantasiose.



Fonti e links:
Sotto il monte.Lampe Elisabetta,Meridiani Giappone,Editoriale Domus.

2 commenti:

  1. Lo scatto del solstizio d'inverno lascia senza fiato!
    La scalata del Fuji probabilmente non fa per me, ma mi gusto il momento in cui ne intravedrò per la prima volta la notissima sagoma e, pur sapendo che il Giappone è anche molto altro, non potrò che emozionarmi.

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    1. Adoro anche io quello scatto,è davvero suggestivo!:)
      Io finora col Fuji sono stata sfortunata:quando sono passata con l'auto a Mishima,uno dei paesi da cui si dovrebbe godere di un'ottima vista sul vulcano,pioveva e tutto era avvolto dalla nebbia,il Fuji non si vedeva!:(
      La scalata mi ripropongo di farla prima o poi,intanto mi alleno facendo trekking qui in Italia...

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